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Intervista a Luca Panichi - Presidente Coldiretti Perugia
Presidente Panichi, come sta affrontando Coldiretti questo difficile momento per l’economia e quindi per il Paese?
«Coldiretti cerca di far fronte a questa difficile fase, proponendo un Progetto economico al Paese, quello per “una filiera agricola tutta italiana”, che si fonda su un’idea semplice ma importante, ovvero sulla valorizzazione della diversità, esclusività e unicità del nostro territorio e del nostro cibo made in Italy e made in Umbria. Il progetto punta a creare una filiera italiana al 100%, in cui tutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione agricola alla trasformazione effettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degli agricoltori, ma di tutta la società, l’economia e dei nostri territori.
Con il progetto per una “filiera agricola tutta italiana”, si sta creando una rete di produttori di vendita diretta, che va incontro alla domanda e alle esigenze sempre più forti di made in Italy agroalimentare, da parte dei cittadini-consumatori. Anche in Umbria, il progetto sta trovando concretezza con un crescente successo delle iniziative di “filiera corta” nei Mercati e nei Punti aziendali accreditati di Campagna Amica, cui si stanno aggiungendo le Botteghe, un nuovo e moderno canale commerciale dei prodotti agroalimentari.
Il progetto Coldiretti interessa comunque i vari comparti del settore primario e quindi anche le “commodities”, verso le quali si sta sviluppando un’azione altrettanto forte, come dimostra tra l’altro la creazione della Holding Consorzi Agrari d’Italia, ma grande è l’attenzione riposta anche sulle varie filiere, quella zootecnica, del tabacco, vino e olio o verso le nuove energie alternative e sul credito, grazie a CreditAgri Italia, consorzio di garanzia fidi di Coldiretti, che fornisce assistenza e consulenza alle imprese per facilitarne l’accesso al credito. Una serie di opportunità quindi, per superare le inefficienze dell’agroalimentare italiano, per far fronte alla crisi, con gli imprenditori agricoli che si candidano a diventare i veri protagonisti del proprio futuro.
L’Italia comunque, deve tornare a fare l’Italia. L’agricoltura è radicata nel nostro territorio, non può “delocalizzare”; essa difende e valorizza l’ambiente».
Proprio il progetto Campagna Amica, si interseca con una delle vostre “battaglie storiche” quella della difesa del Made in Italy agroalimentare.
«Campagna Amica fa perno sulla filiera corta e sulla vendita diretta degli imprenditori agricoli di produzioni tracciate e di qualità, legate ai nostri territori. Finalmente quasi tutti hanno capito che il chilometro zero, oltre a creare economia e socialità, è stato uno strumento straordinario per riscoprire i nostri territori e valorizzare le distintività per conquistare il mondo che è il nostro mercato.Proprio in difesa dell’autentico made in Italy agroalimentare, Coldiretti ha portato avanti in questi anni tante iniziative per l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta di tutti gli alimenti: tanto è stato fatto, ma altrettanto resta da fare, per la sicurezza dei cittadini-consumatori e per consentire loro di fare degli acquisti consapevoli. Inoltre, in quest’ambito, è necessario sempre più, contrastare “l’italian sounding”, ovvero quei prodotti con nomi che “suonano come italiani”, ma che italiani non sono affatto e che invece costano all’economia del nostro Paese ben 60 miliardi di euro all’anno. Una “pratica” questa, che finisce per danneggiare le vere imprese agricole di casa nostra e il nostro sistema economico/occupazionale, ma che disorienta ed “inganna” anche i consumatori».
Quali gli altri impegni di Coldiretti?
«Occorre puntare su un modello di sviluppo sostenibile del nostro territorio, che favorisca la crescita di un’agricoltura con nuovi sbocchi di mercato e in grado di assicurare anche servizi a favore della collettività. Coldiretti intende valorizzare in generale la multifunzionalità delle imprese agricole anche mediante possibili protocolli d’intesa con la pubblica amministrazione, per la manutenzione e promozione del territorio, ad esempio.
Coldiretti è impegnata anche riguardo le prospettive della promozione turistica connessa con l’agricoltura, per garantire nuove infrastrutture nel territorio e promuovere le energie rinnovabili di origine agricola, ma allo stesso tempo combatte con forza anche annose problematiche, come quelle legate alla carenza di risorse idriche ai fini irrigui, o alla tutela ambientale. Infine ma non per importanza viene posto grande impegno su questioni che stanno particolarmente a cuore agli imprenditori agricoli: dai danni causati dalla fauna selvatica al settore, alle lentezze della burocrazia che penalizzano le imprese».
11/09/2013 18:56:07