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UMBERTIDE CAMBIA: ''COME VERRANNO SPESI I FINANZIAMENTI PER LA FERROVIA?''
Riceviamo e pubblichiamo
«Il trasporto ferroviario pubblico in Alta Valle del Tevere, come del resto la gestione dei rifiuti, è al collasso. Dobbiamo passare dalle babele delle parole ai fatti concreti. Se è vero che il Ministero delle Infrastrutture ha messo a disposizione dell’Umbria 51 milioni di euro per interventi di completo adeguamento strutturale della ferrovia regionale, diventa una tragica beffa l’interruzione della tratta ferroviaria Umbertide-Città di Castello».
La lista civica Umbertide cambia, a nome del suo presidente Gianni Codovini, lancia l’ennesimo allarme sui disagi per cittadini e lavoratori. «Intanto ci vuole un po’ di trasparenza e bisogna informare bene i cittadini, altrimenti manipoliamo la realtà. Di quei 51 milioni, come è stato dichiarato in Commissione regionale, 17 milioni di euro sono destinati al segnalamento di terra, per cui solo 33/34 milioni sono per la manutenzione di 45 km dell’infrastruttura, tra cui la nostra tratta. Quanti di quei soldi finiranno ad Umbertide? Nemmeno l’amministrazione lo sa, confermando la mancanza di programmazione e di attenzione alla vita concreta delle persone. Fra poco infatti riapre la scuola e presentarsi con la chiusura della tratta ferroviaria Umbertide-Città di Castello è da veri irresponsabili, poiché si ripercuote sulla qualità della vita di tutte le famiglie. La mancanza di questa infrastruttura incide anche sulla vita delle scuole che, ricordiamo, hanno impegni che coprono tutta la giornata e l’anno. Oltre alla mobilità mattutina, c’è l’alternanza scuola lavoro, le attività pomeridiane e sportive che hanno bisogno di un servizio contino, in sicurezza ed efficienza».
I consiglieri Faloci, Conti e Orazi rimarcano, inoltre, «che i dati parlano chiari. La manutenzione e il cambio delle traverse, ormai vecchie di oltre 30 anni, della nostra tratta assorbirebbe quasi l’intera somma a disposizione. Che significa? Che la tratta rimarrà chiusa perché sarà privilegiata quella di Ponte San Giovanni-S. Anna, snodo ferroviario nazionale utile a RFI (rete ferroviaria italiana delle Fs), che ha assorbito ex FCU. Ciò palesa ancora una volta la totale assenza di una visione territoriale sui trasporti, la stessa per i rifiuti. Lo scandalo della bretella di Pierantonio per un treno merci che non c’è (né ci sarà), che ha succhiato già tre milioni di euro, la dice lunga sui nostri amministratori presenti e passati. E pensare che il tratto Pierantonio-Umbertide-Città di Castello rappresenta un territorio con tre deputati! Al Sindaco e alla Giunta chiediamo invece se la ex FCU, come servizio universale, rappresenti ancora il perno centrale del trasporto locale nel quale il ferro sia privilegiato alla gomma. E se sì con quali investimenti. Nel frattempo il Sindaco Locchi spinga, magari insieme all’amministrazione tifernate, per un veloce inizio dei lavori ferroviari. E soprattutto ci dica i tempi certi».
Umbertide cambia
23/08/2017 13:11:18 Scritto da: Francesco Cucchiarini