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Umbertide cambia: “nel patto educativo le risposte alla devianza giovanile”

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 12/02/2022 19:00:27

Un confronto ampio e profondo sulla condizione giovanile, senza giudizi e tanto meno pregiudizi. In quest’ottica dal forum promosso da Umbertide cambia – Civici per l’Umbria, che ha visto protagoniste le scuole, le società sportive, operatori del settore educativo e sociale, è emersa la necessità di non limitarsi a giudicare gli effetti, quanto piuttosto indagare le cause di alcuni fenomeni, come bullismo e baby gang, che vedono i giovani protagonisti in negativo.

Secondo i promotori dell'incontro Umbertide cambia - Civici per l'Umbria: "Emerge una condizione di povertà economica, familiare, culturale, relazionale che costringe molti ragazzi alla solitudine oppure spinge quella che è comunque una minoranza, anche se volutamente “rumorosa”, alla ribellione nei confronti di una società nella quale non si sentono accettati o non trovano prospettive. C’è sempre una “fragilità” all’origine del problema, sulla quale occorre agire con interventi coerenti, articolati, condivisi. Progetti, percorsi, azioni concordate e sviluppate insieme da tutti i soggetti, pubblici e privati, che possono essere di riferimento per i giovani: scuole, parrocchie, società sportive, associazioni culturali. Con l’obiettivo immediato di non lasciare nessuno fuori da un positivo sistema di relazioni sociali, creando occasioni per vivere e condividere luoghi, spazi, attività. Dunque integrazione. Ma soprattutto con la finalità di dare ad ognuno la possibilità di realizzare obiettivi e “sogni”.

Dunque “pari opportunità”. Certo, bisogna partire dal presupposto che chi non rispetta le regole deve subire una sanzione, che occorre avere cura e rispetto per i beni comuni, che il “gruppo” non può essere elemento di prevaricazione e prepotenza, che la micro criminalità deve essere tenuta sotto controllo. Ma l’intervento repressivo fine a sé stesso non è la soluzione. L’azione deve essere piuttosto preventiva e concretizzarsi attraverso un patto educativo territoriale. Questo significa cogliere le avvisaglie prima che sia troppo tardi ed attivare subito un progetto promosso dall’Amministrazione comunale, nell’occasione purtroppo assente, sviluppato attraverso l’operatività delle tante espressioni di volontariato sociale, sportivo, culturale che costituiscono la vera rete di protezione e di crescita, applicando in maniera virtuosa quel principio di sussidiarietà orizzontale che alimenta una rinnovata partecipazione. In questo modo è concretamente possibile rafforzare anche la relazione tra le diverse generazioni, fondamentale per la solidità del rapporto educativo. Su questa impostazioni le scuole del territorio già da tempo svolgono un ruolo fondamentale e molte società sportive hanno testimoniato, nell’occasione, sensibilità e disponibilità. E’ da questo capitale sociale che occorre partire per ricostruire il senso ed i legami di una Comunità nuova, che è un bene comune in sé. La vera alternativa al particolarismo. La giusta risposta alla contestazione".

 

 

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