Umbertide cambia: le proposte per potenziare il sistema sanitario e socio-assistenziale territoriale

“Parlando di sanità ed assistenza – afferma Umbertide cambia - occorre porre al centro della attenzione ed alla attenzione dei decisori politici la persona, il benessere della persona, non solo la cura medica. Le soluzioni debbono essere allora concepite e realizzate in un sistema integrato e connesso, in una rete di servizi sanitari e socio-assistenziali regionali e territoriali capaci di garantire universalità delle prestazioni, parità nell’accesso, sostanziale efficienza”.

Condivisa la cornice generale e nella realistica considerazione che “tutti non possiamo avere tutto”, secondo il movimento civico il giusto intervento per Umbertide sta in un efficace equilibro tra il potenziamento della medicina territoriale ed una chiara definizione delle funzioni delle strutture sanitarie, comprese Prosperius e “Balducci”. Obiettivo perseguibile attraverso un responsabile confronto tra Umbertide e Città di Castello.

In quest’ottica la partecipazione fattiva e competente degli operatori sanitari e di esperti ha fatto dell’incontro “Umbertide si prende cura”, organizzato da Umbertide cambia-Civici per l’Umbria, una vera piattaforma di idee e progetti, che prevedono anche un ruolo attivo dell’Università. Pur apprezzando alcuni principi di fondo del piano sanitario Regionale (integrazione tra medicina di base e specialistica; integrazione assistenza territoriale ed ospedaliera), il forum ha evidenziato molte criticità, a cominciare dall’assurda riconfigurazione del Distretto sanitario tra Altotevere e Trasimeno che finisce per svuotare l’incisività delle attuali Zone sociali. Tuttavia, il problema di fondo rimane quello della costituzione delle Case di comunità e degli ospedali di comunità.

"La Regione - affermano da Umbertide cambia - ha previsto una dotazione di 2.750.000 euro per la ristrutturazione fisica del presidio ospedaliero di Umbertide, ma rimane totalmente ambigua l’articolazione dei 20 posti letto previsti per medicina. La Rsa non viene presa in considerazione. Il Pronto soccorso non viene citato, mentre per la sua stessa funzione su area “vasta” richiede di essere potenziato quanto a risorse umane, dotazioni strumentali, spazi operativi. Come pure il laboratorio di analisi. Non si capisce poi quale sia la copertura oraria che garantirà il nostro ospedale, se le 12 o le 24 ore giornaliere, come sarebbe necessario. Inoltre, il futuro della chirurgia, specialistica e a bassa intensità, non può essere contrapposto alla pur interessante proposta di fare della Prosperius un distaccamento della clinica ortopedica di Perugia. La stessa casa di comunità, da collocare presso Largo Cimabue, vede lo scarso investimento di 200mila euro a fronte di un lavoro territoriale capillare ed a fronte, appunto, della necessaria integrazione socio-sanitaria. Da cui la richiesta della immediata introduzione dell’infermiere di famiglia, peraltro previsto per legge". L’aumento dei posti presso la Balducci, pensando anche al “Dopo di noi”, la copertura 6 giorni su sette del Servizio oncologico, il potenziamento dei servizi ambulatoriali diventano quindi tasselli essenziali nel mosaico dei servizi disegnato, a cui, secondo Umbertide cambia, dovrebbe aggiungersi coerentemente il progetto per l’Hospice. Dal confronto è emersa poi la assoluta necessità di garantire il pieno funzionamento del centro raccolta sangue, ad Umbertide ed in tutta la regione, onde evitare il concreto rischio di una privatizzazione della raccolta sangue. Come pure la centralità del sistema delle farmacie, punto di riferimento fondamentale per i cittadini, che se da una parte stanno potenziando l’offerta di servizi, dall’altra necessitano di una semplificazione di molte procedure (ad esempio rinnovo dei piani terapeutici, o dei presidi sanitari) e chiedono una soluzione alla costosissima pratica del mancato recupero di farmaci integri non più utilizzati dai pazienti.