Umbertide: presentato il progetto, Alta Valle del Tevere Toscana e Umbria Capitale italiana della cultura 2026

Si è tenuto ieri sera, lunedì 18 settembre, presso la sala Tevere del Comune di Umbertide l’incontro pubblico di presentazione del progetto “Alta Valle del Tevere Toscana e Umbria – Capitale italiana della cultura 2026”. Tante le associazioni che hanno accolto l’invito e proposto idee interessanti che andrebbero ad arricchire ancora di più questa bellissima candidatura, all’apparenza utopica ma che, con la giusta grinta e determinazione, potrebbe diventare comunque realizzabile.

Per l’Amministrazione Comunale erano presenti il sindaco Luca Carizia, il vicesindaco Annalisa Mierla, l’assessore con delega ai Rapporti con Associazioni Lara Goracci, il  presidente del Consiglio Comunale Giovanna Monni e Simonetta Boldrini responsabile dell’Ufficio Cultura. In rappresentanza del comune di Montone, il sindaco Mirco Rinaldi.

Luca Ricci, coordinatore del progetto già direttore del Kilowatt Festival, ha illustrato in modo chiaro ed esauriente le caratteristiche di questo piano, che vede attualmente 25 città candidate in tutta Italia, con una bassa percentuale di realizzazione (facendo un mero calcolo delle probabilità) ma con un obiettivo che va al di là della vittoria sulla carta. Infatti, quello che si è voluto subito sottolineare è l’idea di costruire una visione d’insieme e una identità comune del nostro territorio. Creare cioè un’ unione tra le regioni Umbria e Toscana, cercando di mettere insieme il potenziale culturale, economico e sociale di ben 15 comuni.

Certo detta così sembra quasi impossibile ma si sa, l’unione fa la forza e il territorio dell’Alta Valle del Tevere ha talmente tante risorse che può, non solo concorrere tranquillamente al titolo della capitale italiana della Cultura 2026 ma diventare, un interessante polo economico-culturale.

Di punti a favore comunque ce ne sono e pure tanti, giusto per citarne  qualcuno:

la “nostra” sarebbe una capitale a cavallo tra due identità regionali, unite dal fiume Tevere e da tanta storia che le collega tra di loro;

nel 2026 saranno 800 anni dalla morte di San Francesco e quale luogo migliore dove celebrare questa importante ricorrenza;

i grandi nomi del passato e del presente che hanno vissuto nel nostro territorio lasciando tracce artistiche indelebili (Luca Signorelli, Raffaello, Piero Della Francesca, Carducci, Ungaretti, Giovanni Papini, Burri…);

l’archivio dei diari di Venanzio Gabriotti;

la sperimentazione digitale;

la rivalutazione del verde umano…

Insomma, un patrimonio immenso pieno di stimoli, sicuramente difficili da incanalare in un obiettivo comune ma visto l’entusiasmo con cui è stato presentato ed accolto, non ci sono dubbi che sarebbe comunque un grande successo!