Fratelli d'Italia appoggia la manovra di bilancio con un comunicato a firma di Giovanna Monni
Con il varo della manovra di bilancio il PD e gli scambisti della politica, ora suoi fedeli "compagni di viaggio", hanno di nuovo perso l’occasione di fare un po’ autocritica. Il tema si è spostato dalla manovra ai processi a questo o quell' assessore, dimenticando che l’assessore ai tributi era proprio in quota PD e ha lasciato l’incarico solo a dicembre 2017, tra l’altro in malo modo, visto che il sindaco del tempo gli revocò le deleghe. Il Pd spara bassi giudizi sulle persone, quando invece dovrebbe giudicare i propri numeri (davvero impietosi) e governi, tutti suoi da 70 anni. Alla maggioranza oggi spetta l’onere di una profonda ristrutturazione del bilancio che sappia contenere l’imposizione tributaria e garantire un congruo gettito in entrata. Le gravi carenze in tema di recupero dei crediti devono trovare soluzione, è una priorità che il centro destra ha costantemente segnalato in passato, cosi come è stato ravvisato dal Commissario De Rosa nella relazione di fine mandato. Oggi la Lega e la coalizione che la sostiene sembrano aver individuato le soluzioni, facendosi carico del problema che vede sì un aumento delle aliquote IRPEF (non tutte) ma prevede anche un innalzamento della soglia di esenzione fino a 13mila euro. A ciò si aggiunge la lotta all’evasione tributaria che dovrebbe raggiungere risultati importanti con l’annunciato accorpamento di uffici fondamentali come bilancio e tributi. Occorre assicurare alle casse del comune le entrate previste, ovvero far sì che tutti paghino il dovuto al fine di pagare tutti di meno. Fratelli d’Italia sostiene dunque lo schema di bilancio consapevole che la via tracciata è quella giusta. Quanto al Pd e ai suoi nuovi amici di comodo poco importa del futuro della città. Per loro è più facile allestire gogne sui social, espressione di rancori personali (è la banale sindrome dell'abbandonato) piuttosto che ammettere la responsabilità di manovre che ci hanno caricato di interessi passivi per finanziare opere pubbliche discutibili. Il PD non parla dei mancati gettiti, indicati solo per tener piedi bilanci di previsione traballanti, non c’è consapevolezza degli errori ripetuti negli anni né tanto meno proposte. Al PD serve un colpevole da individuare purché non si parli di quello vero: se stesso e i suoi capi. Fatica vana».
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