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Marchetti e Mancini (Lega) su interruzione E45

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 17/01/2019 17:48:07

Riceviamo e pubblichiamo

- Marchetti -

“Un danno non quantificabile per residenti e attività produttive. Mi sto già attivando per capire quali iniziative saranno intraprese da parte di Anas e quali siano i tempi ipotizzati per una risoluzione di questo grave problema che ereditiamo dal passato”.

L’on. Riccardo Augusto Marchetti (Lega) commenta così la chiusura dell’E45 tra Canili e Valsavignone, nelle province di Forlì-Cesena e Arezzo, decisa dalla Procura della Repubblica di Arezzo.

“L’E45, arteria strategica per la direttrice centro-nord, è vitale per l’area dell’Alto Tevere umbro, al confine tra Marche, Toscana e Emilia-Romagna, con Città di Castello al centro, una zona produttiva già penalizzata dalla chiusura dell’altra arteria utile, la statale 73 di Bocca Trabaria, per una frana, su cui ho presentato un’interrogazione e i cui lavori di ripristino dovrebbero ripartire a breve. Il disagio è pesante anche  a causa dalla mancanza di una rete ferroviaria moderna e funzionale, vecchio problema della carente programmazione infrastrutturale portata avanti dalle amministrazioni Pd che hanno sempre visto il Nord dell'Umbria come un bacino elettorale da cui prendere senza mai dare niente in cambio, le opere nel corso degli anni infatti si sono concentrate sempre su altre zone della Regione Umbria, per fortuna quei tempi stanno per finire”.

- Mancini - 

“L’Alta valle del Tevere isolata: dopo la chiusura della statale 73 bis Bocca Trabaria, chiusa dal 15 marzo 2018 per un dissesto franoso e mai riaperta, in questi giorni si aggiunge un’altra tegola alla compromessa viabilità della Valtiberina, dopo il sequestro da parte della Procura di Arezzo del viadotto Puleto sulla E45. Per tutta quella parte di territorio, ma in generale per tutta l’Umbria, non sarà quindi possibile, e chissà fino a quando, avere uno sbocco a nord, se non attraverso l’innesto sull’A1 direzione Bologna o sulla trasversale adriatica che da Gubbio arriva fino a Fano, restano i tradizionali percorsi come Via Maggio o l’Apecchiese che, però, non sono in grado di sopportare molto traffico. Di fatto, il sequestro del viadotto Puleto recide l’unica facile via di comunicazione in direzione nord e nello stesso tempo impedisce al traffico proveniente dal Nord di venire in Umbria”: lo affermano i consiglieri della Lega, Valerio Mancini e Emanuele Fiorini.

“I cittadini devono sapere – afferma Mancini - dove sono le responsabilità, perché non si tratta di sfortuna ma di cattiva programmazione degli amministratori regionali e della dirigenza Anas che non ha vigilato né garantito manutenzioni adeguate in tutte le più importanti vie di comunicazione della Valtiberina.

In particolare i lavori, come comunicato in Aula dall’assessore Chianella ad una interrogazione risalente ad aprile 2018, avrebbero dovuto portare alla riapertura della strada nel mese di luglio 2018, ma siamo già a gennaio 2019 e quella strada oggi chiusa, se aperta, sarebbe stata un’opportunità per le attività economiche e produttive e di spostamento dei cittadini che invece viene negata perché qualcuno dorme, sia nella manutenzione che nella programmazione. Cosa ancor più drammatica sulla E 45 dove insistono diverse indagini giudiziarie per appalti e lavori male eseguiti, rifiuti ritrovati e cantieri infiniti, che nulla risolvono sulla qualità della struttura, che resta pessima.

C’è voluto un cercatore di tartufi per segnalare quello che i cittadini e forze politiche come la Lega hanno fatto da anni, denunciando sperperi di denaro e disservizi a tutta la cittadinanza. Bene l’intervento della magistratura, che faccia luce e attribuisca le evidenti responsabilità che non possono che essere attribuite a chi ha la gestione e il mantenimento della struttura. Oltre alle richieste di audizioni e interrogazioni, lancio una proposta alla Giunta: la Regione Umbria si costituisca parte civile nei confronti di Anas o di altri responsabili della gestione stradale e invitiamo anche tutte le associazioni di categoria, commercianti, artigiani e industriali a fare altrettanto”.

“Da questa regione – conclude Mancini - spariscono treni, non arrivano aerei e a questo punto viene a mancare anche la viabilità ordinaria: siamo in guerra oppure veniamo amministrati come sudditi, utili solo a pagare le tasse e i balzelli?”.

 

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