A colloquio con Giampaolo Giostrelli sulla situazione in Burkina Faso

a cura di Fabrizio Ciocchetti

Abbiamo parlato in questi giorni con Giampaolo Giostrelli, fondatore del Gruppo Missionario di Umbertide, che, come ricordato nei numeri scorsi, tanti aiuti ha portato nel poverissimo stato africano e sulle ultime iniziative. Intanto cominciamo col dire che, dopo tre anni di stop a causa del Covid, ci sono segnali di ripartenza.

Per il 15 dicembre si è organizzato un pullman per tutti i benefattori con direzione Riccione. Qui, si avrà un pranzo a base di pesce presso il ristorante “La Fattoria del mare” e poi, nel pomeriggio ci sarà il rientro a Umbertide. Il ricavato sarà ovviamente indirizzato per le attività da farsi in Burkina Faso. Qui, ora, la situazione è molto difficile e tesa, a causa del colpo si Stato effettuato circa due anni fa. Non ci si può andare, o, meglio, è sconsigliatissimo per la presenza di gruppi armati dell’Isis che tengono sotto scacco il Paese. Soprattutto nella parte settentrionale del Burkina è in corso un grande esodo (dove il Burkina Faso confina con il Mali e il Niger). I terroristi dello stato islamico fanno dei raid velocissimi e violentissimi, piombando su qualche villaggio, uccidendo, depredando il poco che c’è da prendere e scappano immediatamente via. La gente ha abbandonato molti villaggi del Nord e si è spinta verso il Sud. Le suore di Notre Dame du Lac sconsigliano quindi di andare in questo momento.

Nel luglio 2022, ci dice Giostrelli, sono stati inviati degli aiuti economici, di cui euro 31.500 dal gruppo missionario Umbertide, mentre euro 7.000 sono partiti da Ponte Valleceppi (dove ci sono sostenitori dell’operazione), infine, altri 7.000 euro starebbero per partire da Cagliari (dove si è estesa la misericordia del Gruppo Missionario di Umbertide). Una bella cifra, in complesso, la novità da portare all’attenzione dei nostri lettori è che attraverso un sacerdote del Burkina, che è stato tante volte a Umbertide, rispondente al nome di Abbde Jean Oedraugò, sono stati costruiti due capannoni in cui vengono ospitati 150 ragazzi/e che imparano a fare i sarti/e, i muratori, i meccanici (questo grazie a degli istruttori, formatori che si riescono a pagare attraverso i soldi che arrivano dal Gruppo Missionario). Davvero un ottimo risultato.