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Umbertide: il mercato della terra
Recita la filastrocca:
"Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra". Visto che in terra dobbiamo proprio starci, perché non allestirci un mercato?"
Il Mercato della terra non è di Siena (come il colore) non è dei cachi (come il ritornello) non è dei fuochi (come la martoriata area inquinata della Campania) ma di Umbertide e si tiene tutti i sabati in Piazza Matteotti dalle ore 8,00 alle ore 13,00.
Recita la poesia:
"La donzelletta vien dalla campagna,
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e di viole".
Di sabato, la donzelletta del Leopardi portava rose e viole. Non ci troviamo a Recanati, la donzelletta parla il dialetto della Fratta e in mano tiene cavoli e insalata. Cavoli e insalata arrivano direttamente dalla sua azienda agricola, un posto di campagna proprio vicino a casa nostra. Il sabato del nostro villaggio ospita il mercato della terra. Il mercato della terra è quel luogo dove no, non troverete la papaya e l'avocado perché in linea con le direttive dell'associazione Slow Food i produttori agricoli scelgono di presentare esclusivamente il frutto (o l'ortaggio) della loro appezzamento di terra. L'apprezzamento è garantito. Il mercato della terra è quel luogo dove "le quattro stagioni" è un opera di Vivaldi oppure una pizza perché se la stagione è invernale, allora, la frutta e la verdura non possono essere primaverili.
Recita la canzone di Lucio Battisti:
"Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna,
prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare
e il bicchiere dove bere". Ad Umbertide il piatto è pronto da mangiare senza che ci sia bisogno di ritornare dalla campagna. La campagna non è di Russia ma della nostra Umbria e arriva lei da noi, direttamente passando solo dalle mani di chi la coltiva.
Recita, recita, con tutto questo recitare la messa in scena ( offerta da vino, olio, formaggio, legumi, cereali, ortaggi, miele, confetture e non solo) è uno spettacolo per il quale non occorre il biglietto. Servono soldi, non molti dal momento che i prezzi dei prodotti sono alla portata di chi li acquista e rispettosi di chi li vende. Sono accessibili, nonostante la crisi, si mantengono abbordabili anche al giorno d'oggi, abbordati come siamo da qualunque tipo di offerta alimentare, ovunque. Il mercato della terra di Umbertide è attivo dal 31 luglio 2010 e nasce grazie all'impegno congiunto del Comune, di Slow Food Umbria e dal contributo delle associazioni regionali di Legambiente, CIA (Confederazione italiana agricoltori) e AIAB (Associazione italiana per l'agricoltura biologica).
Il consumatore del posto chiede al produttore del posto che spiega e così facendo, paradossalmente succede che (una volta tanto) nessuno se la prende in quel posto, la bufala, s'intende, perché "la sola" cosa certa è che non ci sono inganni e nessuno vi venderà carciofi spacciandoveli per carote. Insomma, non vi imbatterete in pescivendoli, non tanto perché gli umbertidesi disdegnino il pesce ma perché i prodotti promettono d'essere a kilometro zero e Umbertide è bagnata, dal Tevere e non dal mare.
Il consumatore consapevole rispetta e aspetta, perciò per le fragole aspetta che venga l'estate. Nel frattempo chiederà consiglio sulla frutta di gennaio e sicuramente gliene verrà indicata una che starà bene con la panna montata. Non senza una punta d'ironia. Insomma, il consumatore non avrà le sue fragole con la panna per cena ma c'è da scommettere che non ci farà caso, si accorgerà solo che la frutta comprata sa di frutta, vera. Occorre fare esattamente come si fa con la panna: montare. Montare un caso su questo Mercato della Terra poiché si merita un'estrema valorizzazione da parte del Comune e della cittadinanza tutta. Non solo infatti si tratta d'una realtà unica ma anche rara visto che, pur presenti in Italia e all'estero, questi esempi di mercato virtuoso, risultano essere ancora pochi. C'è da augurarsi una Piazza Matteotti più piena rispetto a come si presenta attualmente, il sabato mattina dalle 8,00 alle 13,00. Sì, bisogna scendere in Piazza, stavolta con il sorriso sulla bocca e qualche pomodoro, non da tirare ma da masticare. Bisogna scendere in piazza Matteotti e sostenere i presidi: quelli di Slow Food.
Elisa Vescarelli.
09/01/2014 16:14:35