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I beni culturali: per Umbertide una risorsa
Le istruttive giornate organizzate dal Fai - Fondo ambiente italiano - in tutta Italia ed anche ad Umbertide ci offrono l’occasione per una riflessione sullo status dei “beni culturali” nella nostra città , sulle possibili strategie e sulle modalità di conservazione-valorizzazione degli stessi. L’idea centrale ruota intorno alla convinzione che se vogliamo più sviluppo bisogna saper valorizzare la risorsa della cultura. E qui,nella nostra città, fin dal secondo dopoguerra, l’attenzione ai giacimenti culturali è sempre stata pregevole. Molti dei luoghi della nostra identità e memoria sono stai conservati e resi fruibili: del resto, moltissima socializzazione è passata attraverso essi. Ora si tratta di lavorare su alcune specificità e approfondimenti, sull’iniziativa pubblico-privato, nonché sul marketing territoriale per rendere appetibili in termini economici le nostre risorse, lasciando magari da parte una certa foga del cambiamento a tutti i costi che ha coperto e/o penalizzato alcune opere della nostra storia, adesso non più visibili. Ci riferiamo alla presenza nella città di opere di archeologia industriale che hanno raccontano la nostra storia della modernizzazione (gli opifici della zona tabacchi; il mulino di Rossini, la draga sul Tevere; il compendio ex fornace) oppure a patrimoni di valore primario (la diga di epoca romana sul Tevere, oggi coperta e falciata dalle ruspe, ma forse ancora recuperabile in tratti). Ci sarebbe da valorizzare tutta la ricca archeologia romana, sempre negletta, ma che non più tardi di pochi anni fa il Gruppo Archeologico umbertidese (AltoTiber) aveva iniziato a compulsare (a proposito si riorganizza il Gruppo?). C’è da ricomporre l’itinerario della “Mattonata” con le sue qualificanti edicolette. Ancora: ora che i bronzetti di Monte Acuto ritorneranno a casa (quando?) c’è da riprorre, colà, tutta la questione della presenza etrusca, poiché il progetto del recupero ambientale del Monte è legato alle specificità culturali.
Queste puntualizzazioni ci portano a lanciare il progetto, ambizioso di certo, ma essenziale, di ricognizione e catalogazione dei nostri beni culturali, conosciuti e ancora sotto la polvere ( tra l’altro avremmo per tale lavoro ottimi giovani laureati che sono una risorsa non sfruttata), ma anche la riscoperta - già dal nostro giornale lanciata - dell’Umbertide sotterranea, affascinante e ricca di interrogativi e, forse, foriera di nuove opportunità turistiche e commerciali. Vogliamo vederci, singole persone, associazioni, curiosi e appassionati per organizzare una giornata di ricognizione dei beni culturali per poi partire con progetti concreti? Il nostro giornale è a disposizione per qualsiasi iniziativa.
23/03/2014 14:33:33