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Umbertide Cambia: potenziare le cure palliative residenziali e domiciliari
Riceviamo e pubblichiamo da Umbertide Cambia
Potenziare le cure palliative domiciliari e realizzare una struttura residenziale dedicata a persone la cui malattia di base, caratterizzata da una inarrestabile evoluzione, non risponde più a trattamenti specifici. Il movimento civico Umbertide Cambia pone con decisione questo obiettivo, chiedendo al Comune, alla Regione, alla ASL un preciso impegno in tal senso. “La situazione, purtroppo verificata nella esperienza quotidiana di tante famiglie – afferma il Consigliere di Umbertide cambia Stefano Conti - ci porta a sostenere questa esigenza ed a ribadire un interrogativo: perché, a differenza di altri territori, in Alta Umbria non è stata realizzato un hospice? Che fine hanno fatto i finanziamenti concessi a tal fine dalla legge n. 39/99?”. In Regione Umbria, infatti, delle 4 strutture allora previste e finanziate ne sono state realizzate tre: a Perugia, Spoleto, Terni, mentre la ex ASL n. 1 (Alta Umbria) ha preferito sostituire la struttura programmata presso l’ospedale di Umbertide (5 posti letto) prevedendo posti letto per malati terminali in assistenza palliativa presso una residenza sanitaria assistita. “Neanche tale soluzione è stata mai posta in essere”, aggiunge Conti, che chiede: “dove sono finiti posti letto e finanziamenti? E’ chiaro – sottolinea Conti - che su questo fronte la politica alto tiberina ed umbertidese si sia dimostrata particolarmente e colpevolmente insensibile”. “Occorre invece dare atto all'AUCC del meritorio e costante impegno prestato in materia in collaborazione con il personale del Centro salute ed il medico oncologo territoriale – continua il Consigliere di Umbertide cambia - ma, per quanto utilissimo, il servizio non risponde ancora allo standard di assistenza previsto dalle linee di indirizzo regionali redatte nel 2012 e che richiamano il piano sanitario regionale 2009 / 2011”. Tutto ciò premesso, l’obiettivo da perseguire immediatamente dovrebbe dunque essere, secondo Umbertide cambia, quello di formare una specifica equipe interdisciplinare per le cure palliative che, collaborando con i medici di base, il Centro Salute, i servizi sociali ed il volontariato, riesca a potenziare e specializzare l’assistenza domiciliare. Occorre quindi mettere a punto una efficacia relazione tra equipe ed attività ospedaliera, dotando la struttura di camere e risorse adeguate per il trattamento di malati oncologici terminali, per giungere, nella immediata prospettiva, alla realizzazione ed organizzazione di un “hospice” (centro residenziale di cure palliative) che da un lato funga da coordinamento di tutta l’attività, dall’altro sia utile per supportare le famiglie in situazioni che non possono essere gestite a domicilio.
Umbertide cambia
26/11/2014 10:40:37