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Riapre la chiesa di San Bernardino dopo il restauro: venerdì alle ore 21 la cerimonia

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 19/05/2022 11:56:53

Chiusa per diversi anni, danneggiata dai terremoti del 1996 e soprattutto del 2016 , la piccola ma bellissima chiesa quattrocentesca di San Bernardino viene restituita alla città dopo un sapiente lavoro di  restauro che ne ha interessato la struttura e le opere d'arte di cui è scrigno. Venerdì sera (20 maggio) alle 21.00 la cerimonia di riapertura al pubblico e al culto, alla presenza del vescovo diocesano  Mons. Luciano Paolucci Bedini, dei parroci della città, del sindaco Luca Carizia in rappresentanza del Comune, dei membri dell'omonima confraternita, da secoli custodi appassionati e fedeli della chiesa che custodisce tradizionalmente la statua lignea del Cristo morto a cui Umbertide è devotissima.

Ad illustrare i lavori Leonardo Tosti, ingegnere e Priore della Confraternita di San Bernardino: «La situazione della chiesa, compromessa gravemente dal tempo e soprattutto dai recenti terremoti,  ne ha reso necessario il restauro strutturale e non solo. Soprattutto il sisma del 2016 ha aumentato le spaccature interne e la traslazione (spostamento, ndr) della torrina del campanile». Centomila euro la spesa complessiva, ottenuta attraverso un finanziamento erogato dall' Ufficio ricostruzione terremoto Umbria - Marche 2016, grazie all'impegno dell'architetto umbertidese Francesco Raschi, molto apprezzato in Diocesi, che ha seguito il restauro. I lavori, cominciati nel 2019,  sono stati eseguiti  dalla cooperativa sociale "Corinzi 13", fondata da Don Leonardo Giannelli, impegnata in opere di carità in cui reinveste i proventi ed  oggi ditta accreditata presso la Soprintendenza dei Beni culturali. «Le opere  principali -  spiega ancora  Tosti - sono stati il consolidamento della volta a mattoni, particolare e molto bella, il rifacimento delle architravature,  con particolare attenzione a quella del coro che aveva subito danni importanti,  il consolidamento del campanile, rimesso in posizione, la riparazione di tutto quello che era stato danneggiato nel tratto del mattone faccia a vista dal sisma e dal tempo. Quindi i lavori di stuccatura e tinteggiatura, eseguita  riprendendo dopo una attenta ricerca i colori originali, sotto lo sguardo vigile della Soprintendenza alla ricerca, attraverso appositi carotaggi, di eventuali affreschi, che però non sono stati rilevati. Una nuova illuminazione  infine ha aggiunto dignità alla chiesa». Tosti rivela anche una curiosità: «E' stata rimessa al suo posto la croce di San Bernardino, caduta negli anni '90 e mai sistemata, ritrovata casualmente al Centro socio culturale San Francesco».  Altra curiosità: la chiesa ospita la tomba del celebre cantante lirico umbertidese Domenico Bruni.


Più complessa la questione delle opere d'arte ospitate, sottoposte a vincoli stringenti. E' stato effettuato negli ultimi anni il restauro del Cristo Morto dalla ditta spoletina Cobec, mentre rimane da sistemare (esiste già un progetto) l’opera forse più importante, di Muzio Flori,  rappresentante l’Ultima cena sovrastante l’altare centrale. Una particolarità: il quadro è sfregiato da un colpo di sciabola inferto da un soldato napoleonico al tempo dell’occupazione francese di Fratta. Ed ancora: le statue lignee di San Bernardino e del Cristo crocifisso, poste sugli altari laterali della chiesa, sono state sottoposte a ripulitura e disinfestazione dai parassiti e quindi rimesse al loro posto dopo ben 18 anni, da quando cioè era iniziata una prima  fase di lavori di restauro delle opere d’arte della chiesa. Restaurata anche la tela  "La Madonna e S. Erasmo"  (attualmente conservata nel museo civico di S. Croce),  che per gli umbertidesi ha un particolare valore storico, documentario e spirituale, ricordando  essa la grande piena del Tevere che durante la guerra barberina, nel novembre del 1643,  salvò la città dall'assedio delle truppe del Granducato di  toscana. Un evento considerato miracoloso e che gli abitanti di Fratta attribuirono alla Vergine: nella pittura infatti (forse del 1644 ed attribuita a Bernardino Magi di Fratta) S. Erasmo,  già patrono di Fratta, grato alla Vergine per il miracolo le consegna la città e la patronatura (da qui la festa di Umbertide dell’8 Settembre). 
In conclusione davvero una magnifica opera di restauro, sia  sul piano del recupero architettonico storico ed artistico che quello anche della memoria collettiva. «Attorno a San Bernardino - conclude il Priore Tosti -  ruota l’ultima confraternita umbertidese rimasta,  dopo la fine di quelle di S. Isidoro, del Santissimo Sacramento, della Compagnia della Buona Morte  e di Santa Croce, che furono l’anticipazione di un grande impegno sociale oltre che religioso che perdura ancora oggi grazie alle tante associazioni di volontariato che caratterizzano la città».

Un minimo di storia: San Bernardino è una delle tre magnifiche chiese che Piazza San Francesco ospita da secoli, insieme a S. Croce, oggi museo e San Francesco. Edificata su un antico oratorio dell'ordine de  Disciplinati, la tradizione vuole che sia stato San Bernardino stesso, nei 1426, a fondarvi la Congregazione del Buon Gesù. Consacrata nel 1556, nel corso dei tempo ha subito diversi interventi, per assumere l’attuale struttura nel 1768.

Paolo Ippoliti - La Nazione

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