Riceviamo e pubblichiamo
Finalmente ci siamo. Leggiamo con piacere la pubblicazione dell’avviso per la manifestazione d’interesse per la gestione della Piattaforma.
Il merito di questa conquista per la comunità va riconosciuto alle associazioni e alle imprese del territorio che, negli ultimi anni, sono state capaci di coinvolgere il Comune e costruire un assetto strategico per la partecipazione al bando regionale con il quale si sono reperite le risorse necessarie alla ristrutturazione. Queste hanno permesso il recupero di un immobile di rilevanza storica e sociale per la comunità, che durante le precedenti amministrazioni era stato lasciato all’abbandono.
Corrente accoglie con piacere il rilancio di questo luogo della vita sociale, reso possibile anche grazie all’idea di introdurre l’arena cinematografica estiva nello spazio esterno della Piattaforma. Tuttavia, non possiamo ignorare il ritardo con cui l’attuale amministrazione ha agito dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione. Un ritardo ancor più significativo considerando la carenza, per non dire l’assenza, di spazi pubblici destinati alla socialità e alla cultura in una cittadina come Umbertide. Fattore di non secondaria importanza e nonostante il quale la cittadinanza mostra vitalità e desiderio di dinamismo, grazie alle numerose associazioni volontarie fondamentali per la realizzazione delle manifestazioni che animano il territorio.
In questa direzione ci saremmo aspettati da parte dell’amministrazione una visione strategica sul futuro dell’associazionismo di Umbertide. La Nuova Piattaforma, infatti, rappresenta un'occasione storica: un luogo dove le associazioni, potrebbero trovare una casa e una forza organizzativa condivisa, contribuendo sia alla loro crescita che all'efficacia delle azioni di welfare culturale che realizzano per la comunità. Purtroppo, il bando così come è stato pensato non sembra lasciare molto spazio a tale prospettiva.
Corrente ha più volte proposto e raccomandato la formazione di una Consulta delle Associazioni, per garantire il coordinamento tra tutte le realtà del nostro territorio, i n uno sforzo partecipato per la comunità, e tramite la quale, in questo caso, si sarebbe potuto pensare un bando di gestione che potesse rispondere alle necessità della popolazione. Invece, l’approccio che si è preferito adottare è stato quello di normare dall’alto il “come e per cosa” questo spazio dovrà funzionare.
Ci appelliamo, quindi, agli operatori che se ne faranno carico e che sicuramente sapranno costruire una visione strategica per il futuro della comunità. La qualità umana e professionale di chi anima la vita culturale e sociale del nostro territorio, infatti, sarà in grado di andare oltre i limiti di questo bando e costruire una rete di relazioni tra le realtà locali. Ci auguriamo che tale rete realizzi un ambiente di socialità e cultura, un ecosistema aperto che sia fulcro della comunità nel suo insieme. Una vera e propria casa delle culture dove i futuri beneficiari dei servizi possano essere coinvolti nella costruzione di un progetto inclusivo, in cui la programmazione degli eventi sia il frutto della partecipazione degli utenti stessi.
Questa modalità è imprescindibile per un territorio eterogeneo e ricco di competenze come quello umbertidese, dove la comunità ha il diritto e il dovere di essere parte di un percorso rigenerativo che connetta il futuro della Piattaforma alla storia di uno dei luoghi simbolo della nostra comunità.
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