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Pietralunga: 100 ettari di terreno confiscato alla mafia tornano a disposizione della comunità

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 22/02/2022 12:39:39

In Comune cerimonia di conferimento alla cooperativa agricola Paneolio. Landrini, “La Provincia di Perugia della legalità ne ha fatto sempre un valore”

 

100 ettari di terreno dell’azienda agricola Col della Pila confiscato al clan calabrese De Stefano viene affidato ufficialmente dal Comune di Pietralunga alla cooperativa agricola Paneolio, restituendolo così alla comunità e a vantaggio della stessa.

Nel pomeriggio di ieri (lunedì) nella sala consiliare del Comune si è tenuta la cerimonia ufficiale di conferimento  con una folta presenza di alte cariche politiche, militari e religiosi a testimonianza dell’importanza di questo momento.

 

A rappresentare la Provincia di Perugia il consigliere  Moreno Landrini (nella doppia veste di vice presidente Anci).  Presenti il sindaco di Pietralunga Mirko Ceci, il vescovo di Città di Castello Mons. Domenico Cancian, il Prefetto di Perugia, Armando Gradone, il Questore della provincia di Perugia, Giuseppe Bellassai, Eugenio Rondini membro della Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti’ dell’Assemblea Legislativa regionale, Luigi Rossetti direttore regionale “Sviluppo economico, agricoltura, lavoro, istruzione, agenda digitale’,  il referente di ‘Libera Umbria” Walter Cardinali, Silvia Rondoni di Arci Perugia e Raffaele Cannizzaro, già Prefetto di Perugia.

La vicenda ha inizio nel 2016, anno in cui il Comune riceve tale proprietà dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Ne seguono diversi avvisi pubblici andati inizialmente deserti fino ad arrivare allo scorso mese di luglio, quando perviene agli uffici comunali un’unica richiesta di affidamento in concessione dei beni in forza di un “Progetto per il recupero dei beni confiscati alla mafia nel Comune di Pietralunga per la valorizzazione del territorio e per la promozione della cultura della legalità”, ritenuta dalla commissione esaminatrice meritevole di accoglimento. Un partner fondamentale dell’intero progetto, che ha curato la riqualificazione della struttura, è l’Associazione Libera Umbria.  

 

Il sindaco Ceci ha spiegato che all’interno dei 100 ettari insistono anche degli immobili da ristrutturare. “Come amministrazione comunale – sono state le sue parole - abbiamo deciso di collegare un nostro bene situato all’interno del centro storico, un ex convento di Sant’Agostino destinandolo a finalità ricettive e ristorative a completamento ed integrazione dei beni confiscati, soprattutto per dare una risposta a quella parte di attività relativa all’educazione ai campi estivi che ‘Libera’ organizza durante l’estate. Abbiamo ottenuto un finanziamento regionale per la ristrutturazione ed attualmente i lavori sono in fase di ultimazione con l’auspicio che nel mese di maggio possiamo procedere alla loro ultimazione e venga messo a disposizione del soggetto aggiudicatario”. 

Per Silvia Rondoni, “La confisca è una sconfitta per la mafia. Costruiremo un progetto vero e proprio. Vi sono annessi e ruderi da recuperare e realizzeremo una fattoria didattica, allevamento di bovini e ovini, semina della patata bianca, di piante aromatiche e ricerca di tartufo. Pensiamo ad un canale di congiunzione con l’ex convento di Sant’Agostino destinato ad un turismo slow, il tutto da realizzarsi in sinergia con i prodotti coltivati nel terreno per uno scambio esperienziale. La sfida del progetto deve riguardare ed investire l’intera comunità”. 

“La Provincia di Perugia della legalità ne ha fatto sempre un valore – ha sottolineato Landrini -.  Questa  è una giornata straordinaria, diamo sostanza agli intendimenti di Pio la Torre per il quale la mafia si combatte colpendo il suo patrimonio economico e grazie all’intervento di Libera, con l’inserimento della legge 109/1996, è stato possibile restituire alle comunità il maltolto delle mafie attraverso il riutilizzo sociale dei beni confiscati.  

Le illegalità si sconfiggono in diverse fasi: del contrasto, della lotta, del catturare i malfattori. Ma poi c’è l’altra pagina della storia che va sempre scritta come stiamo facendo in questa occasione importante, dell’esempio concreto, tangibile, vicino alle nostre comunità.

Un ruolo importante viene svolto dal volontariato e dall’associazionismo e “Libera” di questi valori ne ha fatto una battaglia. Sono questi i percorsi che i piccoli comuni, le istituzioni in generale ogni giorno sono tenuti a seguire come stella polare. 

Infine Landrini ha ricordato quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dell’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino, “persone che hanno deciso di anteporre l’interesse della Patria, della comunità, dei cittadini a quello personale. Quindi non poteva esserci anno migliore di questo per festeggiare questo momento”. 

 

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