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Moschea: ex sindaco Giulietti e 4 assessori indagati. Le parole del M5S Umbertide

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 08/03/2019 11:34:20

Stando a quanto hanno affermato fonti giornalistiche, l'ex sindaco di Umbertide Giampiero Giulietti sarebbe iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di concorso in abuso di ufficio per la vicenda della moschea, insieme a lui quattro assessori della giunta del 2013, nel mirino della procura la delibera con cui sarebbero stati assegnati i lotti di terreno all'associazione islamica.

Queste le parole del Movimento 5 Stelle:

È dal nostro ingresso in consiglio comunale che attraverso atti e denunce alle autorità preposte sottolineiamo l'irregolarità della procedura, come M5S abbiamo persino richiesto un consiglio comunale per discutere in maniera chiarificatrice tutti gli aspetti della vicenda, era giugno 2016. Avevamo voluto ripercorrere tutto l’iter procedurale proprio per avere un confronto serio con la Giunta, d'altronde a chi altri ci saremmo dovuti rivolgere se non alla Giunta? Tra gli assenti la metà dei consiglieri del partito democratico. Proprio in merito alla vendita dei lotti avevamo formulato all'amministrazione delle domande per avere dei chiarimenti. Risulta che un primo lotto era stato assegnato con una gara d'asta al Centro culturale islamico nel 2011, successivamente, a fine gennaio 2013, l'Associazione fece richiesta per delocalizzare il lotto assegnato e chiese di acquistare un'ulteriore rata di terreno all’interno del medesimo comparto. La giunta i primi di febbraio 2013 con propria deliberazione accoglieva questa istanza e approvava una variazione planimetrica e distributiva dei lotti. Noi, M5S, abbiamo contestato proprio il fatto che non venne indetta una nuova gara d’asta per l'assegnazione dell’ulteriore rata di terreno, ma il tutto venne stabilito con una delibera di Giunta senza che vi fosse stato un passaggio in Consiglio comunale. La stessa Amministrazione in una nota del 30 aprile 2016 affermò che l'acquisto dei due lotti da parte dell'associazione avvenne attraverso asta pubblica, affermazione che sembrerebbe smentita dagli atti. Quando il primo lotto di terreno è stato spostato su un altro sedime non vi è stato un adeguamento di prezzo. All'epoca vedendo da parte dell'amministrazione, a guida Locchi, e dalla stessa maggioranza Pd, una strenua difesa dell'operato della passata Giunta, siamo ricorsi ad esposti alle autorità competenti. D'altronde proprio durante la seduta del consiglio comunale di allora fu suggerito ai nostri stessi portavoce da alcuni esponenti della giunta, forse indispettiti dalle nostre domande, di ricorrere agli organi competenti anziché fare accuse in consiglio comunale. Ora indagano gli organi competenti, vediamo cosa risponderanno. A questo punto, la nostra richiesta di autotutela, in quanto gli atti amministrativi che hanno concesso il permesso a costruire sarebbero viziati da difetto, presentata alla nuova amministrazione e bocciata dalla stessa maggioranza a trazione Lega, troverà finalmente sviluppo? Allora bocciarono il nostro atto sostenendo che fosse“strumentale”. Ora la penseranno sempre così?

 

 

 

 

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