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Protesta contro il caro energia: imprenditori bruciano le bollette in piazza Matteotti

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 06/09/2022 15:49:31

Ieri mattina, in piazza Matteotti, alle ore 11, bollette bruciate in segno di protesta contro gli aumenti di luce e gas. Anche gli imprenditori di Umbertide hanno partecipato alla mobilitazione promossa da Confcommercio Umbria. “Non spegnete l’Italia, non spegnete il futuro” lo slogan lanciato da Confcommercio per chiedere al Governo un intervento immediato per fermare il continuo aumento del prezzo di luce e gas e quindi scongiurare la chiusura, altrimenti inevitabile, di molte attività.

Circa quaranta imprenditori umbertidesi del settore terziario ma non solo, si sono dati appuntamento in piazza Matteotti dove hanno simbolicamente bruciato le bollette delle forniture di luce e gas. Poi nell’atrio del Palazzo comunale gli imprenditori sono stati ricevuti dal vicesindaco Annalisa Mierla che ha espresso il pieno sostegno dell’Amministrazione comunale. “L’Amministrazione è con voi e proseguiremo nel nostro compito che è quello di fare da tramite tra voi e chi può realmente intervenire sulla questione – ha dichiarato il vicesindaco – Tutto quello che potevamo fare come Amministrazione per far fronte alle difficoltà economiche in cui si ritrovano i cittadini lo abbiamo fatto, come il fondo da 92mila euro destinato ai pensionati per il pagamento delle bollette e i 10mila euro stanziati per l’emergenza abitativa; siamo consapevoli che è poco, ma continueremo a darvi tutto il nostro sostegno e supporto”

“Di questo passo molte aziende non avranno le risorse per pagare le bollette e non pagare le bollette significa interrompere i servizi e quindi chiudere l’attività. – ha affermato il presidente di Confcommercio Umbertide Amedeo Fiorucci – Con la manifestazione di oggi chiediamo un intervento senza indugio del Governo e di tutte le Amministrazioni per scongiurare lo scenario che si verrebbe a creare da qui a poco tempo. Un intervento – ha aggiunto Fiorucci – che non dovrà basarsi sulla concessione di futuri crediti d’imposta, che non eviterebbe la chiusura di gran parte delle imprese energivore o ad alto consumo di energia, ma su liquidità immediata o riduzione a monte del costo delle bollette, per fare fronte alla rilevante crisi di liquidità connessa al caro energia”

La protesta proseguirà con lo spegnimento delle luci delle vetrine e delle insegne nelle ore notturne, dalle ore 20 di lunedì fino a venerdì 9 settembre.

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