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Giugno 2022 - Un inizio estate bollente: bisogna preservare l’acqua

Autore: Redazione Informazione Locale Ultima modifica: 29/06/2022 16:56:02

Non ha piovuto, non piove e non pioverà. È sotto gli occhi di tutti: la siccità sta attanagliando tutto il nord e centro Italia, mettendo in serie pericolo l’agricoltura, l’allevamento e le utenze domestiche e industriali. Le immagini del Po' ormai prosciugato sono impressionanti, con il letto del grande fiume divenuto un’arida distesa di sabbia che si estende per decine di chilometri, con solo un triste rignagnolo d’acqua ad attraversarla.

“Al momento, nonostante il gran caldo, in Umbria non abbiamo una carenza idro-potabile, grazie al fatto che l’approvvigionamento avviene tramite sorgenti e pozzi che non stanno riscontrando particolari problemi”: a dirlo all’Ansa è Stefano Nodessi Proietti, responsabile della Protezione civile umbra. “Dai gestori idrici non vengono segnalate criticità – sottolinea comunque Nodessi Proietti – ma questo non vuol dire che non dobbiamo porre attenzione all’uso dell’acqua e bene fanno quei sindaci che applicano divieti per usi impropri”. Si moltiplicano infatti i Comuni che vietano lo spreco dell’acqua potabile, come per lavare l’automobile a casa oppure annaffiare il giardino.

Ma se le temperature non dovessero calare (e non lo faranno) e se non ci saranno precipitazioni consistenti, a settembre potremmo trovarci con problemi di approvigionamento di acqua potabile. Ad affermarlo è il responsabile della Protezione civile, Nodessi, assicurando l’eventuale attivazione di un piano di emergenza. Se ad oggi l’acqua potabile nelle case degli umbri è assicurata, Nodessi spiega tuttavia che “per i corsi d’ acqua di superficie siamo in piena emergenza. Il lago Trasimeno, continuando così, potrebbe davvero scendere di livello come mai accaduto prima.”

Uno dei problemi princiapali è che piove sempre meno. Le precipitazioni da gennaio a maggio si sono dimezzate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  In Umbria l’approvvigionamento idrico e la riduzione degli impatti dei prolungati periodi con scarse precipitazioni sono garantiti dai due invasi di Montedoglio e del Chiascio, con in aggiunta un sistema di interconnessione di condotte e acquedotti. Ma come possiamo constatare ad Umbertide, la situazione del Tevere e il suo rapporto con il Montedoglio non sono incoraggianti. Una volta abbassata la quantità dei rilasci di acqua dall’invaso, il fiume è calato vistosamente di livello, si è intorbidito ed emana odori nausabondi, mettendo a rischio la fauna e rendendo impossibili attività come la pesca sportiva. Di sicuro, spiegano alcuni esperti, la gestione della risorsa e la messa in sicurezza del territorio rappresentano una priorità. Consideriamo ai due estremi situazioni della rete idrica di città come Catania, dove il 54,7% dell’acqua viene dispersa, e Milano, dove il dato si ferma al 18%.  Metà dei litri d’acqua immessi nella rete degli acquedotti umbri viene persa: torniamo a parlare con forza di dispersione idrica, solo quando l’acqua scarseggia. Scendendo più nel dettaglio della nostra regione, Perugia è “virtuosa”, ben sotto la media nazionale, con “solo” il 36,2 per cento di acqua che non arriva ai rubinetti delle case. Ma nella città dell’acciaio, Terni, il quadro è decisamente più difficile. Se Perugia si trova nella fascia di dispersione tra i 15 e i 24 metri cubi al giorno per km di rete, mentre Terni in quella dai 40 ai 59.

Per i prossimi giorni non aspettiamoci precipitazioni: sole e temperature massime che sfioreranno i 40 gradi, con agricoltori ed allevatori sempre più preoccupati per il destino dei raccolti e degli animali, con il rischio incendi sempre dietro l’angolo. Ci uniamo anche noi all’appello: non sprechiamo acqua, preserviamo questa risorsa preziosa e impegnamoci a ridurre perdite e usi impropri per il bene di tutti.

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