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I nodi del territorio. Intervista a Marcella Galvani
Marcella Galvani è presidente dell'Ordine dei Commercialisti e Revisori contabili di Perugia. Tifernate è da sempre impegnata nelle questioni economiche del territorio. Abbiamo colto un' intervista tra un convegno, corsi di formazione e lavoro nella quale vengono analizzati i nodi economici di fondo del nostro territorio.
Il dibattito attuale sulle professioni incentra le questioni sui nodi di una maggiore liberalizzazione e possibilità di accesso, al fine di una più ampia mobilità sociale. Come ha risposto e risponde il suo Ordine ?
«L'Ordine dei commercialisti ha introdotto da anni, in autonomia, con codici di autodisciplina le liberalizzazioni di cui si parla; quella del commercialista è infatti da sempre una professione aperta. Non è mai esistito un numero chiuso per i commercialisti, chiunque voglia esercitare questa professione può farlo liberamente, dopo aver svolto un tirocinio post laurea specialistica ed aver superato un esame di Stato, che consentono l'iscrizione all'Albo. Chi non riesce a superare l'esame, può ugualmente fare il nostro lavoro, ma non è un commercialista. Il pericolo ovviamente è quello di trovare in circolazione persone che improvvisano la professione, mettendo a serio rischio i clienti che assistono. Quindi il cittadino non è obbligato ad andare da un commercialista, ma sceglie di farlo. Se vuole, può andare da un qualsiasi altro consulente (tributarista, fiscalista, aziendalista), ma senza alcuna garanzia di competenze e professionalità. L'Ordine, che è un ente pubblico, ha proprio la funzione di garantire gli utenti al corretto e competente esercizio della professione; con riferimento al commercialista quindi l'unica protezione esistente è a tutela del cittadino».
L’Ordine dei commercialisti ha inaugurato una campagna proprio sulla certificazione della professionalità. Giusto, perché spesso si dice “vado dal commercialista” e poi “commercialista” proprio non lo è. Che fare per distinguere la copia dall’originale ?
«Come dicevo prima, il titolo di commercialista può essere legittimamente utilizzato solo dagli iscritti all'Albo. L'Ordine ha il dovere di informare i cittadini dell'importanza dell'iscrizione all'Albo. Solo gli iscritti, infatti, devono rispettare per legge una serie di disposizioni sul cui adempimento l'Ordine vigila, a tutela dell’interesse pubblico. Per distinguere la copia dall'originale basta consultare l'Albo, pubblicato nel sito www.odcecperugia.it - cerca nell'Albo, sempre accessibile a tutti, oppure chiamare la Segreteria dell'Ordine».
Domande tecniche ad un tecnico. Come uscire dalla crisi nell’Alto Tevere e quali misure possibili ?
«Purtroppo la crisi che stiamo vivendo non è circoscritta, né geograficamente, né temporalmente e non esistono "ricette" per l'Alto Tevere che consentano un salvataggio svincolato da quanto accade nel resto del Paese. I nostri governanti si interrogano su come uscire dalla crisi commettendo un gravissimo errore che è quello di pensare di avere a che fare con un problema ciclico, causato soprattutto dalla recessione mondiale. Ed infatti si concentrano su interventi finalizzati a dare respiro nel breve periodo, senza cercare soluzioni a problemi che sono invece strutturali e che hanno portato ad un processo inesorabile di distruzione dell'economia. Basti pensare all'andamento del Pil la cui crescita in Italia, a differenza degli altri paesi occidentali, ha subito negli ultimi decenni una riduzione sempre più marcata fino a divenire, negli ultimi 3 anni inferiore a zero. La scarsa produttività è causata anche dalla mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo. Tale fenomeno, in gran parte culturale e legato ad aspetti dimensionali, dipende anche dal contesto in cui le imprese si trovano ad operare che, con l'elevatissima pressione fiscale, i sempre più numerosi vincoli burocratici e normativi, l'inefficienza della pubblica amministrazione, l'incertezza delle regole, scoraggia le imprese ad investire nell'Alto Tevere, come in Italia.È necessario intervenire con urgenza anche sugli investimenti pubblici e sui trasferimenti alle imprese, che sono gestiti in modo assolutamente inefficace».
Sistema creditizio e PMI in Alto Tevere e in Umbria. Punti critici e soluzioni prospettare dall’Ordine.
«La domanda di credito da parte delle P.M.I. è largamente insoddisfatta: a causa del credit crunch e dell'accentramento delle decisioni di concessione del credito, nella maggior parte dei casi, lontano dall'Umbria, decisioni assunte da responsabili che nulla sanno delle imprese locali, se non quanto risulti da aride cifre di bilancio e dagli indici che ne vengono ricavati con formule standardizzate. Eppure le esigenze del ricorso al credito da parte delle imprese sono aumentate, non certo per nuovi investimenti, ma principalmente per la caduta della redditività, e quindi della capacità di autofinanziamento, e per il peggioramento dei tempi di incasso dei crediti commerciali, particolarmente sentito per le imprese subfornitrici, così numerose in Umbria. Forte è anche l'insoddisfazione per le pratiche di riscadenzamento del debito: il già ricordato accentramento decisionale comporta tempi lunghissimi per ottenere risposte; e quando le richieste vengono accolte, lo spread risulta moltiplicato, non soltanto per il periodo di allungamento, ma per l'intera durata residua dei prestiti. Un altro problema è rappresentato dall'elevato costo del credito che, in Umbria è addirittura più alto rispetto alla media nazionale. In questo difficile contesto ognuno deve fare la propria parte e l'Ordine dei commercialisti è a disposizione del sistema bancario per fornire il proprio supporto. In considerazione del fatto che la difficoltà di accesso al credito è particolarmente sentita dalle micro imprese, che non hanno l'obbligo di redazione, deposito e certificazione del bilancio, né hanno un organo di controllo interno che ne attesti le risultanze contabili, i commercialisti, che conoscono molto bene le imprese di cui sono consulenti, sono disposti a certificarne gli asset ed a fornire informazioni qualitative aggiuntive, per agevolare le banche anche nella valutazione del merito e per facilitare l'accesso al credito a condizioni ragionevoli. L'Ordine è pronto a svolgere un'attività di supervisione su tali certificazioni e a segnalare al Consiglio di Disciplina eventuali comportamenti scorretti, che comportano sanzioni che arrivano fino alla radiazione dall'Albo».
Ma rcella Galvani
26/11/2013 16:15:47