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Splendorini, il sindaco di Umbertide replica alle dichiarazioni dell’Amministrazione comunale di Città di Castello
Riceviamo e pubblichiamo
In riferimento alle recenti dichiarazioni del Comune di Città di Castello sul tema rifiuti, si ritiene opportuno precisare quanto segue:
il Comune di Umbertide è l’unico Comune del Sub-Ambito n°1 (Alta Umbria) che dal 2013 è stabilmente sopra il valore del 65% di raccolta differenziata ed è l’unico Comune, assieme a Lisciano Niccone, ad essere conforme agli obiettivi di percentuale di raccolta differenziata fissati dalla DGR 34/2016 che prevedevano per il II semestre 2016 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2017 il raggiungimento del 65%.
Tutto ciò si evince anche dalla tabella di sintesi dei dati di raccolta differenziata raggiunti nei territori dell’ATI 1 per l’anno 2016, approvati dalla Regione Umbria con DGR 446 del 21 Aprile 2017. La Regione con DGR n.725 del 26/06/2017, ha certificato che tra i Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, soltanto Umbertide ha superato il 50% di raccolta differenziata (72%) mentre alcuni comuni tra cui Città di Castello, hanno conseguito incrementi di 2/3 punti percentuali, ben al di sotto degli obbiettivi fissati.
Alla luce di ciò, non risulta valido come pretesto il ritardo nella pubblicazione della nuova gara d’Ambito sui servizi di igiene urbana, in quanto in assenza di ciò, la DGR 34/2016, indica chiaramente che l’obbligo del raggiungimento degli obiettivi percentuali di raccolta differenziata fissati rimane comunque in capo ai singoli Comuni; pertanto ci auspichiamo che il Comune di Città di Castello, in qualità di Comune capofila d’Ambito, programmi celeri interventi di riorganizzazione dei servizi resi ai cittadini affinché si raggiungano al più presto gli obiettivi fissati dalla normativa regionale. Per quanto riguarda la questione Calzolaro, come confermato anche dalle dichiarazioni dell'Amministrazione comunale di Città di Castello, Gesenu ha trattato presso l’impianto della ditta Splendorini Molini Ecopartner Srl di Calzolaro circa 2.220 tonnellate/anno (per due anni) di rifiuto organico raccolto nel territorio comunale, quantitativo che costituisce circa 1/6 del totale dei rifiuti trattati presso l’impianto. Di contro, nel Piano Industriale presentato recentemente da Sogepu e deliberato dall’Amministrazione Comunale di Città di Castello, nello scenario aziendale per l’anno 2018, sono garantite all’impianto di Splendorini, da parte di Sogepu, ben 19.000 tonnellate/anno di rifiuto organico proveniente da territori extra ATI n.1. Una quantità inaccettabile per una realtà industriale inserita in quel contesto urbano! Inoltre, in merito alle affermazioni relative alle autorizzazioni rilasciate alla Splendorini, l'Amministrazione comunale tifernate dovrebbe ben sapere che non spetta ai Comuni rilasciare tali autorizzazioni, che erano prima di competenza della Provincia e ora della Regione; se così fosse significherebbe che il Comune di Città di Castello avrebbe rilasciato l'autorizzazione per l'analogo impianto di Bonsciano! In definitiva viene da porsi una domanda: il Comune di Città di Castello, invece di fare confronti sulle tariffe ed innescare partnership industriali che creano enormi criticità alla popolazione di Calzolaro e delle aree vicine, ha realmente intenzione di percorrere gli obiettivi fissati dalla DGR 34/2016 ed aumentare la propria percentuale di raccolta differenziata, oppure al contrario non è interessato in quanto ospita nel proprio territorio la discarica più grande dell’Umbria? Credo sia questo il tema centrale, al di là di qualsiasi sterile polemica.
03/08/2017 11:36:34 Scritto da: Francesco Cucchiarini