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UMBERTIDE CAMBIA – DAL QUESTION TIME POCHE RISPOSTE E MOLTE CONTRADDIZIONI
Riceviamo e pubblichiamo
Il filo rosso delle contraddizioni. E’ quello che lega le 5 interrogazioni presentate da Umbertide cambia in occasione del question time consiliare. “Contraddizioni che emergono chiaramente su scelte fondamentali fatte dalle precedenti amministrazioni – affermano i consiglieri della lista civica – e che ora esplodono, senza convincenti spiegazioni”. La più delicata è la situazione ambientale di Calzolaro, frazione costretta a sopportare le nauseabonde emissioni odorigene derivanti dalla lavorazione di rifiuti speciali. “Stiamo monitorando”, risponde il Sindaco, ma intanto l’azienda negli anni ha ottenuto autorizzazioni che hanno moltiplicato per dieci le quantità, ed il traffico, soprattutto notturno, di mezzi pesanti. “Quindi: prima apri i rubinetti a manetta - spiegano i consiglieri di Umbertide cambia - poi ti preoccupi che la stanza si allaga. O fai finta di preoccuparti!”. “La bretella ferroviaria di Pierantonio, pensata per il trasporto merci e costata tre milioni euro, invece ti fa incazzare proprio”, sottolineano Faloci, Orazi e Conti. “Perché non ci dicono come, in qualche modo, sarà utilizzata, ma che bisogna farla per non restituire i finanziamenti ottenuti. Questa si che è oculata gestione delle risorse pubbliche!”. Poi c’è la ex serra comunale, iniziativa sociale “sacrificata” per costruire la nuova Moschea, con la promessa che le somme incassate dalla vendita dei terreni sarebbero state utilizzate per una nuova e più efficiente struttura. Intento lodevole e condivisibile. Peccato che i soldi sono stati incassati, ma la struttura ancora non c’è. “La sua realizzazione è prevista per fine anno”, afferma il Sindaco. O forse no, perché, aggiunge subito dopo, “stiamo pensando ad un nuovo progetto”. Tutto chiaro! Infine il PUC2, progetto tanto sbandierato quanto costoso, finalizzato alla riqualificazione di un quartiere della città. Obiettivo fallito, visto che le opere pubbliche sono state realizzate, ma l’area privata che veramente compromette il contesto urbano, cioè gli edifici ex manifattura tabacchi, sono li a dimostrare che tra il dire e il fare c’è di mezzo una post verità diversa da quella raccontata. Con un piccolo particolare da oltre 1.600.000 euro: l’ex magazzino tabacchi. Ristrutturata senza una chiara finalità, la struttura soffre il peso di una illogica ed ingombrante scelta progettuale che ne limita fortemente lo spazio interno, la possibilità di utilizzo, la stessa funzionalità. “Recuperiamo un open space e caratterizziamo l’area come centro sportivo pluridisciplinare”, propone Umbertide cambia. “Non c’è motivo di ripensare il progetto”, ribatte deciso il Sindaco. Ma ancora l’edificio sta li, bello e triste. Soprattutto incompreso! “Non c’è che dire – chiosano Faloci, Orazi e Conti – tutti esempi di buona amministrazione”.
Umbertide cambia
30/01/2017 11:16:01