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Umbertide Cambia:’’Stop alla moschea, prima il patto di cittadinanza’’
Riceviamo e pubblichiamo
Prima il patto di cittadinanza, poi la moschea. Del primo se ne parla da anni, senza ancora nulla di concreto, mentre i lavori di costruzione vanno avanti. Occorre fare uno “stop” e rimettere in una direzione corretta un percorso partito male fin dalle origini, fondando il confronto su un piano di trasparenza, legalità, sicurezza, bene comune. Prima ancora però verificando formalmente la provenienza dei finanziamenti utilizzati per l’acquisto del terreno e la realizzazione dello stabile ubicato in zona industriale Madonna del Moro. Lo abbiamo sempre detto, noi siamo per riconoscere ad ogni religione un luogo di preghiera, a differenza di molti paesi islamici. Questo vale anche per la comunità musulmana umbertidese, ma prima vengono le regole di una responsabile convivenza civile. Per questo ci siamo fatti carico di proporre al Consiglio Comunale, attraverso un ordine del giorno, il testo di un patto di cittadinanza sul quale avviare un confronto con le comunità straniere e con tutte le espressioni della comunità islamica, non solo una parte, fondando l’accordo su elementi che attengono le diverse culture, i diritti ed i doveri da rispettare all’interno di una comunità, la sicurezza della comunità stessa. Non quindi sul piano religioso. Il patto prevede, tra le altre cose, l’elezione del Consiglio Cittadino delle Comunità straniere, momenti di confronto con la comunità islamica, la partecipazione di cittadini stranieri e musulmani al centro pari opportunità ed antiviolenza, un monitoraggio costante sui diritti dei minori, un accordo con le forze dell’ordine per il controllo del territorio e con la guardia di finanza per favorire la tracciabilità dei finanziamenti, l’impegno a contribuire alla lotta contro il lavoro irregolare, a costituire un fondo di solidarietà per famiglie straniere bisognose, ad assolvere, a fronte della erogazione di contributi pubblici, attività di utilità sociale. Il patto prende in considerazione anche l’ipotesi di una delocalizzazione della costruenda moschea, per restituire al comparto la più consona destinazione ad attività produttive, ma anche per evitare una situazione di potenziale illegalità amministrativa sostanziale, perseguibile, dato che in quel terreno un luogo di preghiera non si può realizzare.
Umbertide cambia
16/10/2017 09:31:57 Scritto da: Francesco Cucchiarini